Consente uno sviluppo sistemico ed evolutivo delle persone, delle organizzazioni e dei territori superando le criticità degli approcci tradizionali, che si bloccano a causa di riduzioni razionalistiche della complessità, oltre che per la scarsa motivazione. Si risponde così alle esigenze di sostenibilità sociale evidenziate dalla agenda 2030 dell’ONU. La metodologia si basa su 3 pilastri:
1-visione sistemico evolutiva della persona;
2-visione sistemico evolutiva della organizzazioni/territorio;
3-generazione di un percorso di sviluppo in cui evolvono i due sistemi in modo sinergico; esso si sostanzia della creazione di una “infrastruttura di sviluppo” costituita da una “comunità di direttori” e da una “comunità di sviluppatori” che lavoreranno con un ritmo stabilito alla esplorazione delle criticità del processo identitario (del cliente/beneficiario), avviando delle sperimentazioni sui miglioramenti prima di andare a regime; il percorso prevede l’allenamento di specifiche competenze per lo sviluppo sistemico evolutivo, definite competenze di leadership orizzontale, grazie ad un apprendimento trasformativo.
La metodologia propone diverse innovazioni molto richieste dal mercato:
1-potenzia la motivazione, contrasta il burn out e attiva responsabilmente il personale, ottimizzando i processi lavorativi rispetto alle ricadute sul cliente/beneficiario;
2-genera un nuovo quadro di competenze, definite di leadership orizzontale, per la lettura e trasformazione dei contesti in modo sistemico e sostenibile; esse rispondono a molte esigenze del mercato quali competenze trasversali, oltre che a quanto richiesto dalla UE (imparare ad imparare, spirito di iniziativa e imprenditorialità);
3- innova l’approccio al cambiamento in ambito consulenziale e soprattutto formativo, in quanto risponde alla crescente esigenza di percorsi che abbiano impatto sui comportamenti lavorativi e sui processi di lavoro, andando oltre il mero apprendimento dei discenti;
4-permette nella pratica uno sviluppo sistemico ed evolutivo, di tipo olistico, verso delle organizzazioni integrate, come richiesto dalla normativa internazionale ISO 26000 sulla Responsabilità sociale delle organizzazioni e alle esigenze di sostenibilità sociale, espresse anche nella agenda 2030 dell’ONU.