La tecnologia si riferisce allo sviluppo di un’innovativa sorgente di plasma (gas ionizzato) operante a pressione atmosferica e a bassi livelli di potenza elettrica. Mediante tale sorgente è prodotto un plasma freddo, caratterizzato da una temperatura ionica molto inferiore a quella elettronica. La parziale ionizzazione di un flusso di elio è ottenuta grazie all’applicazione di una tensione variabile (radiofrequenza) tra due griglie parallele poste in direzione perpendicolare a quella del flusso stesso. Il flusso di plasma, miscelandosi all'uscita dalla sorgente con l'aria ambiente, induce la formazione di specie chimiche reattive (specie radicaliche prevalentemente dell'ossigeno e dell'azoto) in grado di stimolare reazioni cellulari di interesse in campo biomedico. E' stato dimostrato che il plasma prodotto dalla sorgente proposta, può indurre: la disinfezione di superfici biologiche delicate, come quella della cornea, senza produrre effetti sulla vitalità delle cellule sane, la guarigione accelerata di ferite e l'apoptosi di cellule tumorali.
Alcune sorgenti di plasma freddo sono state proposte da altri gruppi di ricerca nel mondo a fini biomedici. Tali sorgenti si differenziano tra di loro per il diverso schema utilizzato per la ionizzazione del gas di processo. Il plasma entra a contatto con la superficie da trattare e della corrente elettrica viene indotta a scorrere nel materiale biologico. Tale trattamento viene quindi definito diretto. La sorgente di plasma freddo qui proposta si differenzia dalle altre sorgenti esistenti, in quanto produce un trattamento della materia vivente di tipo indiretto, nel quale cioè il plasma stesso non viene posto a contatto con la superficie da trattare e le correnti elettriche sono confinate a scorrere completamente all'interno della sorgente stessa. L'effetto sui meccanismi cellulari è indotto esclusivamente dalle specie chimiche prodotte e trasportate dal flusso di gas neutro. Questa particolarità permette di utilizzare la sorgente proposta anche per il trattamento di superfici biologiche estremamente sensibili, quale, ad esempio, quella della cornea, che verrebbero, invece, danneggiate da un trattamento diretto.
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