La strumentazione si basa sulla tomografia di resistivitá elettrica (ERT) che è la tecnologia geofisica non invasiva utilizzata per avere informazioni sui corpi anomali eventualmente presenti nel sottosuolo. La base teorica risiede nelle diverse proprietà elettriche dei litotipi presenti nel sottosuolo. Partendo da queste considerazioni é possibile spostare l’interesse di applicabilitá su strutture legate ai beni culturali realizzando una strumentazione portatile miniaturizzata in grado di essere adattata sia a situazioni in cui si analizzano strutture altamente resistive (patrimonio costruito, affreschi, mosaici, etc.) sia quando si analizzano strutture con valori medio-bassi di resistivitá (alberi, travi in legno, strutture sepolte in ambiente marino, etc.). La strumentazione puó essere adattata anche alla diagnostica delle grandi infrastrutture (ponti, gallerie, etc.).
La strumentazione oggetto dell’invenzione prevede l’utilizzo di elettrodi non invasivi che vengono fatti aderire al corpo da indagare; di un sistema che regola la scelta degli elettrodi di corrente e gli elettrodi di potenziale; di un sistema che regola l’iniezione della corrente e la misura della differenza di potenziale; di computer con software di acquisizione e successiva elaborazione del dato. Lo strumento é dotato (parte innovativa) di un sistema intelligente in grado di regolare l’impedenza di uscita e di conseguenza adattare la resistenza di contatto tra elettrodo e materiale da investigare. Questo consente l’iniezione di corrente anche in materiali molto resistivi (affreschi, mosaici, strutture in muratura, statue, colonne, etc.). Un secondo sistema inserito nella strumentazione (parte innovativa) consente anche di effettuare misure di potenziale spontaneo. Quest’ultimo importante nello studio dello stato di corrosione dei ferri allocati nelle strutture in cemento armato (grandi infrastrutture, ponti, gallerie, etc). La possibilitá di aumentare il numero di elettrodi consente la realizzazione di tomografie 3D.