Abbiamo individuato la presenza del poco caratterizzato precursore proNGF-A in tessuti umani, depositato la sua sequenza nucleotidica codificante (GenBank MH358394) e dimostrato in vitro e in vivo la sua attività neuroprotettiva e neurotrofica. Abbiamo inserito nella molecola nativa delle mutazioni, identificate attraverso analisi computazionale, che ne permettono la produzione da parte di sistemi di espressione eucariotici, attraverso una metodica validata attualmente su scala di laboratorio. Il peptide proNGF-A umano (hproNGF-A) che forma oggetto dell’invenzione, è caratterizzato da un peso molecolare di 34 kDa, una elevata resistenza alla degradazione da parte delle proteasi extracellulari plasmina e MMP, da una lunghezza di 296 aminoacidi e un punto isoelettrico teorico di circa 9.5.
L’impiego del peptide nerve growth factor (NGF) è indicato per la cura di patologie neurodegenerative e per gli esiti di gravi neurotraumi. Questa neutrofina soffre però di alcune importanti limitazioni, legate all’attivazione del recettore TrkA, che genera un effetto iperalgesico e una potenziale attività pro-tumorale. Inoltre NGF è estremamente vulnerabile all’azione delle proteasi di matrice extracellulare (MMPs). A differenza del peptide NGF, proNGF-A esercita la sua azione neuroprotettiva prevalentemente attraverso il legame al recettore p75NTR. Questo potenzialmente limita l'insorgenza di effetti collaterali. Inoltre, proNGF-A è estremamente più resistente di NGF, permettendo una modulazione dei dosaggi terapeutici più favorevole in termini di safety. La produzione del peptide attraverso sistemi eucariotici ne garantisce, inoltre, maggiore biocompatibilità.
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