AIDD è uno strumento integrato e un modo radicalmente nuovo per scoprire nuovi farmaci per le malattie neurodegenerative (Alzheimer, Epilessia, Ageing, ecc.). Consente di testare in anticipo possibili applicazioni terapeutiche, utilizzando modelli dettagliati in silico di neuroni e reti neuronali, portando a un'implementazione clinica più agevole di farmaci nuovi e/o più specifici con proprietà terapeutiche uniche. L'obiettivo principale dell'approccio computazionale del sistema AIDD è fornire alla comunità delle neuroscienze uno strumento unico per la scoperta di farmaci, per trovare un legame quantitativo tra le proprietà dei singoli canali ionici e le malattie mentali, integrando modelli computazionali in silico biofisicamente dettagliati con esperimenti in vitro, per accelerare l'avvio della fase preclinica riducendo costi e tempi. La visione a lungo termine è un protocollo di ricerca che può aiutare notevolmente l'industria farmaceutica nella commercializzazione di farmaci nuovi e più efficaci, o caratterizzare meglio gli effetti di molecole già esistenti, riducendo gli esperimenti sugli animali e i potenziali effetti collaterali del farmaco.
AIDD si basa su un approccio innovativo basato sulla modellazione computazionale e guidato da dati sperimentali. Consente di stabilire un legame quantitativo tra le caratteristiche del canale ionico espresso nella membrana neuronale e nelle malattie/disturbi mentali. Implementato come approccio “multi-scale modeling”, AIDD consente di colmare le lacune tra neuroscienze molecolari-cellulari, computazionali e cliniche, per studiare la trasmissione sinaptica e la plasticità, la modulazione delle proprietà del canale e gli effetti della neuromodulazione sui disturbi cognitivi. Attualmente lo sviluppo di un possibile agente farmacologico richiede un'indagine sperimentale e clinica faticosa, lunga ed estremamente costosa prima di valutarne il suo uso. La tecnologia proposta è un punto di svolta nel campo, perché consente un modo molto più rapido ed efficiente per trovare farmaci per il trattamento di malattie e disturbi mentali, in particolare quelli che coinvolgono le funzioni dell'ippocampo. Questa struttura cerebrale risulta essere tra le prime ad essere colpita dall’Alzheimer, dall’epilessia, dalla schizofrenia e, più in generale, dai problemi cognitivi connessi all’età. Prevenire il suo declino funzionale è quindi una sfida cruciale.