Metodo per estrarre, con resa elevata, le ficobiliproteine da biomasse cianobatteriche e/o algali, ottenendo estratti in acqua o soluzioni acquose caratterizzati da elevata concentrazione di pigmenti (4-5 mg/mL) e da purezza pari o superiore al grado alimentare/cosmetico (P ≥ 2). Il processo prevede uno step di rottura delle cellule cianobatteriche/algali per ultrasonicazione in soluzione di ammonio solfato (e contemporanea estrazione di composti idrosolubili diversi dalle ficobiliproteine), seguito da uno step di estrazione delle ficobiliproteine con acqua o soluzioni acquose. Il metodo ha permesso di estrarre sino al 95-98% del contenuto di ficobiliproteine da biomasse di Spirulina, ottenendo estratti grezzi blu brillante con P>3 e concentrazione sino a 4-5 mg/mL. Sono anche stati ottenuti estratti grezzi fucsia brillante di Porphyridium cruentum (principalmente contenenti B-ficoeritrina) con P=4 e concentrazione di circa 1 mg/mL.
Il metodo, che include in un unico step i processi di rottura cellulare e di purificazione dei pigmenti, utilizza una logica inversa a quella tradizionale, in quanto prima punta a purificare il campione, eliminando le molecole contaminanti, e poi estrae i composti di interesse (le ficobiliproteine) dalla biomassa. I tempi di produzione risultano ridotti (è possibile ottenere l’estratto lo stesso giorno della raccolta della biomassa), a vantaggio della qualità del prodotto, poiché vengono preservate sia le caratteristiche chimico-fisiche che organolettiche (ad es. non si sviluppano cattivi odori).
Inoltre è possibile utilizzare qualsiasi soluzione estraente si ritenga opportuna, ottenendo estratti dal colore brillante molto concentrati (alcuni mg/mL), con grado di purezza P > 2 senza la necessità di applicare processi di purificazione a valle dell’estrazione.
Tali caratteristiche riducono i costi di produzione e rendono il metodo un ottimo candidato all’impiego su scala industriale.
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