Si tratta di una tecnologia utile alla produzione di molecole bioattive a partire da cellule o da tessuti vegetali. Tali molecole, a seconda della classe di appartenenza, possono trovare utilizzo nei settori alimentare, cosmetico, farmaceutico. In particolare, la tecnologia sviluppata è indirizzata all’ottimizzazione della produzione di molecole bioattive in colture in vitro di cellule o tessuti di specie vegetali che posseggono la via biosintetica dei composti di interesse. I tessuti in vitro ottenuti sono caratterizzati da un’elevata stabilità morfologica e produttiva e sono un materiale che ben si adatta a crescere in bioreattori.
Il trattamento di tali tessuti con sostanze che inducono ulteriormente le vie biosintetiche di interesse costituisce un modo per ottenere in maggiore quantità i composti desiderati.
Gli aspetti innovativi della tecnologia sviluppata sono:
a) lo sviluppo di colture di tessuti di lino in vitro adatti alla produzione di lignani di interesse, come la justicidina B la quale possiede diverse attività farmacologiche interessanti ma non ancora pienamente esplorata e dimostrate in vivo. In tal senso l’aspetto innovativo della nostra tecnologia è lo sviluppo di radici avventizie e di hairy-roots di Linum lewisii, ad oggi ancora poco esplorate come piattaforma biotecnologica;
b) la resa produttiva di justicidina B nei nostri tessuti risulta la più alta finora registrata;
c) messa a punto e costruzione di un bioreattore pilota ad-hoc adatto a supportare la crescita di radici in vitro;
d) messa a punto di una tecnica di elicitazione in grado di raddoppiare la quantità di justicidina B prodotta dai tessuti rispetto a normali condizioni di crescita.