La proposta riguarda lo sviluppo del metodo G.A.T.CD4 (Gliadin-activated CD4+ T cells) che consente di evidenziare, nel sangue periferico, i linfociti T CD4+ reattivi ai peptidi tossici della gliadina, la principale proteina costituente il glutine dei cereali. Attraverso l’utilizzo di marcatori specifici dell’attivazione dei linfociti T CD4+, il metodo G.A.T.CD4 consente di identificare e misurare la frequenza e la reattività dei linfociti T helper antigene-specifici in un prelievo di sangue, in seguito alla stimolazione antigenica e successiva analisi con citofluorimetria a flusso multiparametrica. Il test si basa preparazione della frazione leucocitaria (PBMC) da un prelievo venoso, coltura delle cellule in piastra, in presenza di un pool di peptidi antigenici della gliadina o con l’intera proteina gliadina deamidata. Dopo 48 ore di incubazione, solo i linfociti T CD4 specifici nei confronti dell’antigene gliadina saranno attivati e proliferano e si potranno evidenziare mediante colorazione con un cocktail di 4 anticorpi monoclonali e analisi al citofluorimetro. Il test risulterà positivo solo nei pazienti affetti da celiachia acuta, e risulterà negativo in quei pazienti che sono in nello stato di remissione della malattia, in regime di dieta senza glutine.
La diagnosi di malattia celiaca viene effettuata attraverso la determinazione del titolo degli anticorpi anti-transgutaminasi e anti-endomisio nel sangue. Nei casi controversi per i quali non si riesce a fare una diagnosi sulla base degli anticorpi e dei sintomi clinici, si procede ad effettuare la gastroscopia con biopsia. Il metodo G.A.T.CD4 consiste nell’identificazione dei linfociti T CD4+ reattivi nei confronti del glutine, una proteina alimentare di largo consumo e responsabile di una forma di intolleranza alimentare tra le più comuni a livello globale. Le possibili applicazioni del metodo sono:
1. Diagnosi della celiachia attiva senza ricorrere alla analisi istopatologica su tessuto di mucosa intestinale (esame EGDS o esofagogastroduodenoscopia)
2.Supporto alla diagnosi della celiachia attiva nei casi dubbi di EGDS.
3.Monitoraggio della remissione della malattia in seguito alla dieta aglutinata.
4.Supporto alla ricerca al fine di analizzare il fenotipo e le funzioni di sottopopolazioni di linfociti T CD4+ patogenetici, reattivi alla gliadina.
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