Questa tecnologia riguarda la sintesi di materiali polimerici reticolati in forma di gel macroporosi a base di poli (2-idrossietil metacrilato), in grado di sequestrare l'anticoagulante eparina da soluzioni acquose, fisiologiche, e fluidi biologici. I materiali ottenuti sono morfologicamente elastici e meccanicamente stabili, e mostrano elevata specificità e selettività per l’eparina come dimostrato dal trascurabile adsorbimento di specifiche proteine del sangue quali l'antitrombina III, l'albumina e le proteine totali. Test preliminari per valutarne l’emocompatibilità hanno inoltre mostrato che gli idrogel macroporosi non attivano l'emolisi e il complemento C3 e non interferiscono nella conta leucocitaria e piastrinica. Per queste proprietà potrebbero trovare una reale applicazione nello sviluppo di filtri ematici utili in chirurgia e dialisi per ristabilire i normali parametri di coagulazione dopo l'uso di eparina. Lo sviluppo di tali dispositivi non solo renderebbe più controllabili gli eventi emorragici che occasionalmente possono verificarsi nel corso di grandi interventi chirurgici, ma, nel caso dei soggetti sottoposti a dialisi, limiterebbe l’insorgenza di malattie provocate dall’uso prolungato di eparina.
Lo sviluppo di tali filtri potrebbe apportare notevoli miglioramenti alla sicurezza e alla qualità di vita dei pazienti che subiscono l’uso dell’anticoagulante. Supponendo l’inserimento di un ipotetico filtro neutralizzante nel circuito della macchina per la circolazione extracorporea, prima che il sangue rientri in circolo, non solo si eviterebbero gli effetti collaterali e i rischi emorragici a cui i pazienti eparinizzati possono andare incontro ma si potrebbero eliminare i rischi associati alla eventuale somministrazione sistemica di protamina, l’unico antidoto all’eparina attualmente utilizzato. Al meglio delle nostre conoscenze infatti, nonostante i numerosi sforzi testimoniati dalla letteratura dedicata, il controllo della coagulazione è ancora oggi regolato da protocolli che prevedono l’uso di protammina. L’unico dispositivo, commercializzato recentemente, che consente la corretta esecuzione della dialisi utilizzando più bassi dosaggi di eparina, è un dializzatore costituto da una membrana eparinizzata, il cui uso è riservato solo a pazienti con alto rischio emorragico. L’ipotetico filtro proposto, anche per il costo contenuto delle materie prime con cui è realizzato, potrebbe essere sviluppato come dispositivo monouso, ed essere abitualmente affiancato alle macchine per la circolazione extracorporea del sangue.
Italia, EPO, USA