Negli ultimi anni, la coltivazione del luppolo si è ampiamente diffusa sul territorio nazionale ed è diventato stringente, per gli agricoltori, individuare una soluzione per lo smaltimento della biomassa vegetale, dopo la raccolta dei coni, usati nel processo produttivo della birra. La pianta del luppolo contiene, in tutte le sue parti, coni, germogli, foglie e radici, composti dalle comprovate ed importanti proprietà antivirali, antibatteriche ed antiossidanti. Grazie a queste proprietà, i composti bioattivi estratti dalla biomassa vegetale possono essere utilizzati per la conservazione degli alimenti e/o come integratore alimentare e/o quale costituente di formulati cosmetici o nella funzionalizzazione di packaging innovativi. Da qui l'idea principale alla base della presente proposta tecnologica: in un'ottica di economia circolare, trasformare uno scarto in risorsa e al contempo rendere la luppolicoltura più sostenibile.
La tipologia di prodotto commerciale da ottenere, a seguito di un indispensabile studio preliminare, è un formulato spray contenete diluizioni opportune dell’estratto bioattivo da scarti di luppolo dalle promettenti e comprovate proprietà antiossidanti, antimicrobiche e nutrizionali. Lo spray avrebbe applicazioni importanti ed innovative quale conservante naturale per prolungare la shelf-life di prodotti alimentari (additivo green o ingrediente funzionale), migliorando qualità e salubrità del prodotto. Inoltre tale estratto potrà trovare applicazione, date le sue caratteristiche tecniche, come componente nutraceutico in integratori alimentari e/o come ingrediente per prodotti cosmetici e/o nella funzionalizzazione di packaging attivi per gli alimenti. Il prodotto finale sarà quindi sostenibile per l’ambiente e sicuro per il consumatore, inoltre valore aggiunto della proposta tecnologica è la risoluzione del problema ‘smaltimento della biomassa vegetale di luppolo’, che in tal caso si trasformerà in una nuova risorsa per i produttori.