Oggetto della tecnologia è lo sviluppo di una metodologia trasferibile dalla scala di laboratorio alla scala pilota da validare in sede industriale per il trattamento di scarti a base di polimeri naturali di provenienza agro-alimentare o dell’industria manifatturiera con metodologie fisiche, chimiche o una loro combinazione per l’ottenimento di macromolecole naturali da utilizzare nella preparazione di anche di miscele e/o compositi, materiali “green” che possono rappresentare la materia prima seconda da trasformare mediante processi di lavorazione tipici dei materiali plastici (filmatura, stampaggio a iniezione, stampa 3D). Esempi di scarto lavorabile sono: legumi, patata, pomodoro, canapa, scaglie di pesce, esoscheletro di molluschi, lana, pelle animale, carta. Nei trattamenti chimici saranno da preferire l’uso di solventi ad alto potere solvente facilmente rigenerabili e riutilizzabili dai quali il polimero di interesse può essere recuperato con una sovrastruttura semplificata rispetto a quella assunta in natura. Metodi fisici includono l’uso di microonde o ultrasuoni che sono in grado di disaggregare le strutture naturali. Metodi combinati possono essere utilizzati specialmente nei casi in cui il polimero naturale sia sensibile ad alcuni parametri chimico-fisici come il pH, la temperatura.
Gli aspetti innovativi che caratterizzano la presente tecnologia vanno ricercati nel suo inserirsi in un approccio di economia circolare, permettendo l'individuazione di percorsi innovativi di trattamento di scarti agro-alimentari e dell’industria manifatturiera caratterizzati dall’essere di natura organica. Si tratta di una tecnologia la cui messa a punto è fortemente connessa alla conoscenza dettagliata della natura chimica del materiale di partenza in modo da poter correlare la struttura con le proprietà da scala macroscopica fino alla scala nanometrica. La tecnologia mette in evidenza la versatilità di tali materiali e/o biomolecole ad essere modificati in maniera controllata e progettata sulla base delle caratteristiche e proprietà funzionali e applicative. L’applicazione di metodologie chimiche e fisiche di trattamento a ridotto impatto ambientale combinata con la conoscenza molecolare del materiale di partenza permette la pianificazione dell’approccio metodologico realizzando una relazione biunivoca tra il saper progettare e il saper realizzare.