In ottica di bioeconomia, l’innovazione prevede lo sviluppo di una piattaforma green di conversione di materie prime di origine biologica, come la frazione organica dei rifiuti, in molecole bio-based di valore, non trascurando la produzione di biometano. La logica è quella dei processi “a cascata” con l’integrazione di un pretrattamento termico innovativo seguito da una separazione di fase e da processi di conversione biologica. La strategia è quella di estrarre in fase liquida il “precursore” più abbondante degli scarti organici, gli zuccheri, per produrre, tramite fermentazione avanzata, molecole di valore industriale come l’acido caproico. Il residuo solido è alimentato ad un digestore anaerobico di ultima generazione per il recupero di energia e la produzione di un bio-fertilizzante di qualità agronomica. Il potenziale valore economico deriva dalla possibilità di ridurre i costi di smaltimento dei rifiuti, ma soprattutto dai ricavi ottenibili dalla vendita dei prodotti finali. L’acido caproico, del valore di 2000 USD a tonnellata, ha ad es. spiccate proprietà antimicrobiche e può essere impiegato al posto degli antibiotici negli allevamenti.
La gestione sostenibile dei rifiuti è uno dei settori che richiede ulteriori sviluppi al fine di creare nuove opportunità economiche, aumentare l'approvvigionamento di materie bio-based alle industrie, creare posti di lavoro e consolidare la leadership nel settore delle tecnologie verdi. La piattaforma è quindi progettata per essere integrata nei sistemi di produzione esistenti agendo come una bioraffineria che converte biologicamente a cascata i rifiuti organici in composti bio-based, recuperando contemporaneamente anche biogas e digestato/compost di qualità. I vantaggi economici di questo approccio biotecnologico rispetto ai processi convenzionali sono: 1) la materia prima sono rifiuti (costo minimo o negativo); 2) non sono necessari catalizzatori, tipo i metalli pesanti; 3) i prodotti sono già pathogen-free, side-benefit del pretrattamento termico; 4) non si utilizzano organismi geneticamente modificati. La sfida è abbattere i costi e aumentare la sostenibilità, garantendo elevate rese del prodotto target. Il compost poi è un bene prezioso per gli agricoltori per contrastare la desertificazione dei suoli riducendone il bisogno di acqua.